Lunedì 20 aprile torna per la nona volta a Milano il Photofestival, un’iniziativa annuale promossa dall’Associazione Italiana Foto & Digital Imaging (AIF), che quest’anno spargerà sapientemente nella città e nella sua area metropolitana ben 126 mostre fotografiche, quasi tutte a ingresso gratuito.
Per coprire l’intero periodo di Expo Milano 2015, da cui è patrocinato, il Festival quest’anno si sdoppia e, alla consueta edizione primaverile (20 aprile-20 giugno), ne aggiunge una autunnale (15 settembre-31 ottobre), così da arrivare anche fino al Photoshow (23-25 ottobre).
Diversi gli stili e i temi messi in mostra, diverse le sedi utilizzate, che vanno dalle più importanti gallerie milanesi a quelle che si stanno accostando a questo tipo d’arte solo da poco, da spazi piccoli a spazi istituzionali, come i quattro storici palazzi meneghini diventati ora i Palazzi della fotografia (Palazzo Bovara, Palazzo Castiglioni, Palazzo Turati, Palazzo dei Giureconsulti). Da non dimenticare il Palazzo della Ragione, diventato da qualche anno la sede milanese per eccellenza in fatto di esposizioni fotografiche.
Variegati sono anche gli autori protagonisti degli scatti.
Roberto Mutti, affermato giornalista e membro del Comitato Scientifico del Festival, durante la conferenza stampa sottolinea questa scelta ricordando l’esempio di Lanfranco Colombo, fotografo e gallerista recentemente scomparso.
Fu di Colombo l’idea, attuata nel 1967 in via Brera, a Milano, di aprire la prima galleria fotografica. Forse non fu la prima nel mondo, come amava dire lui, ma fu senz’altro la prima in Italia e in Europa, precorritrice di tutte le altre che le seguirono. Il principio base della sua galleria era quello di dare visibilità tanto agli autori affermati quanto a quelli emergenti, non necessariamente giovani, ma comunque grandi appassionati che avevano saputo trasformare questa passione in qualcosa di molto più grande.
Un’altra caratteristica di questa edizione è senz’altro lo stretto collegamento con Expo, a partire dal sottotitolo scelto, “Dire, Fare, Mangiare”, che ha suggerito ad alcuni autori il tema per i loro scatti da esporre. Il rapporto è stato inoltre suggellato dall’inserimento di alcune mostre nel palinsesto di eventi correlato all’esposizione universale, Expo in città 2015.
Sul finire della sezione autunnale, come già detto, ci sarà anche la quindicesima edizione del Photoshow, la più grande fiera italiana dedicata alla fotografia. Aperta dal 23 al 25 ottobre con un orario molto più esteso rispetto alle edizioni precedenti, desidera rinnovarsi completamente dando innanzitutto molte più possibilità ai giovani di partecipare. Questa edizione coinvolgerà inoltre molto di più la città intera e tutti i tipi di pubblico, sarà in stretto contatto con Expo Milano 2015, presentandosi anch’essa nel sistema di Expo in città, e allargherà il suo cuore non solo alla fotografia, ma all’imaging in senso lato. Verrà così sottolineata l’importante evoluzione della fotografia, della stampa, della condivisione dei contenuti, ma anche la forte valenza culturale e la forza emozionale che sanno donare. Anche per questo motivo, il Photoshow uscirà dagli schemi canonici fieristici, per approdare in piena città, avendo come sede il Superstudio Più di via Tortona, via conosciuta da tutti per l’importante ruolo ricoperto in occasione delle settimane della moda e del design.
Non a caso via Tortona, quindi. Durante l’evento, infatti, la fotografia e le sue più moderne declinazioni esalteranno la luce di quattro specifiche eccellenze italiane, conosciute in tutto il mondo come: Fashion, Design, Food, Art&Landscape.
Milano, grazie al Photofestival e al Photoshow, si conferma dunque la capitale italiana della fotografia.
E il motivo base di questa definizione, secondo Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di Milano e Presidente Confcommercio, non è da trovare solo in una questione meramente economica, ma anche nella fortissima analogia che c’è tra il concetto di fotografia e Milano stessa.
La fotografia, in fondo, è un’arte, una disciplina che cattura un’immagine oggettiva, per restituircela però in immagine soggettiva. Anche Milano è così: non è certo una di quelle città, come moltissime altre italiane, che possiede un fascino oggettivo. Milano va conosciuta, va studiata, va guardata con uno sguardo speciale, particolare, personale. Solo allora la visuale diventa soggettiva e si arricchisce di tutti quei valori emozionali che ci fanno innamorare, o meno, di lei.
Proprio come succede con una qualsiasi fotografia.
Vi invito a spiare questa ricchissima edizione del Photofestival sul sito ufficiale e di scaricarne il catalogo completo, almeno per questa prima parte primaverile.
Troverete delle bellissime sorprese, sia in città che fuori; troverete nomi celebri accanto a nomi sconosciuti; troverete temi legati al cibo, alle donne, agli animali, alle persone, alla guerra, all’architettura; troverete la fotografia in bianco e nero, ma anche delle particolarissime commistioni di generi.
Insomma, sfogliate. Troverete sicuramente la mostra che, per zona o autore o stile o tematica, sarà la vostra mostra.
E poi, una volta conosciuta, studiata, guardata con il vostro sguardo speciale, particolare, personale, mi direte se l‘avrete amata o no.
Per me è stato investire emozioni e denaro non attendendo ritorni, questo mi dà gioia ancora oggi: un modo sicuro di leggere le persone, quindi la vita. Investire un patrimonio per darlo ed essere felice.
Lanfranco Colombo (Milano, 1924 – Genova, 2015)
ph: Photofestival