Il giovanissimo Marshall, cappello di lana nero e guanti alla mano, lavora in un negozio all’aria aperta, pronto a ricevere tutto ciò che ogni nuovo giorno gli porta, che sia sole che sia pioggia.
Il rosso tinge di passione la sua vita, aiutandolo a mettere forza e vivacità non solo nel lavoro, ma in tutto quello che vive.
Mi stupisce un po’ che anche il primo sogno di Marshall, ragazzo di 21 anni, riguardi la sua famiglia, per la quale desidera un mondo di serenità. Di più non spiega, giustamente, perché riguarda un ambito troppo privato che, oltretutto, gli trasforma lo sguardo da allegro a serio, riflessivo.
Allora ci spostiamo su di un piano diverso ed ecco che arriva un altro sogno, anche lui della stessa vivacità del rosso: riuscire, un giorno, a realizzarsi in un’attività nuova, tutta sua. Ancora non sa di preciso l’ambito (o, forse, non me lo vuole dire…!), ma sa per certo che desidera un qualcosa creato con le sue mani.
La società in cui vive gli ha insegnato ad accontentarsi ed è quello che sta facendo per andare avanti. Gli sta bene, per adesso: ha un buon lavoro, in un ambiente piacevole.
Ma altra cosa è desiderare, inventare, creare e poi portare avanti un’attività sua e solo sua, che lo faccia star bene in tutti i sensi.
Te lo auguro, Marshall!
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