Avete presente quando la vita, in maniera imprevedibile, vi manda un inequivocabile segnale, per dirvi che c’è qualcosa che non va, che state sbagliando strada, che dovete fermarvi e cambiare rotta?
A me è capitato. Per essere precisi, mi è capitato il 14 marzo 2014. Non che non mi avesse mandato altri segnali prima, ma questo è stato, come dire, più convincente. Insomma, uno di quei segnali che ti manda all’ospedale e che ti costringe a rimanere fermo a casa per giorni, settimane, mesi.
Grazie a Dio, è stato anche uno di quei segnali non irreversibili, ma piuttosto di quelli che, prima o poi, ti permettono di rialzarti e di riprendere la tua vita da dove l’avevi lasciata, per cambiarla.
Ferma per così tanto tempo ho pensato (non potendo fare molto altro) e quello che mi ha permesso di andare avanti e soprattutto pazientare è stato sognare. Sognare il viaggio che avrei fatto con mio marito una volta guarita, sognare di tornare presto in ospedale per una notizia più bella, sognare la mia vita “dopo”.
E così ho pensato di aprire questo blog, un po’ per non dimenticare, ora che tutto è passato, di sognare, un po’ per condividere con voi l’importanza dei sogni, un po’ per tenere bene a mente che bisogna avere anche il coraggio di provare a farli avverare, i nostri sogni.
Ho quindi pensato a due diverse parti del blog.
La prima dedicata ai vostri sogni, ovvero piccole interviste fatte per strada e poi riportate qui, perché credo sia bello vedere che, magari, non si è i soli ad avere un certo sogno, vedere che si può reciprocamente far avverare il desiderio di qualcun altro e perché non è vero che, se si esprime ad alta voce il proprio sogno, non si avvera. Credo piuttosto il contrario: se si ha il coraggio di dirlo ad alta voce, si ha anche il coraggio di provare a perseguirlo realmente.
La seconda riguarda, invece, la condivisione di quello che fa sognare me: viaggi, mostre, musei, fotografie, libri, teatri, film. La cultura in senso lato, ma non solo: tutto ciò che mi emoziona o mi ha emozionato, sperando emozioni anche voi.
Perciò, a un anno dal fattaccio, ecco a voi Sogno-grafie.
Perché i sogni vanno scritti, fissati nella mente, ma hanno anche diversi modi per essere rappresentati: ognuno ha il suo e, se non sa quale sia, ha il dovere di scoprirlo.
Spero dunque che Sognografie potrà essere utile a entrambi: a voi e a me.
Buon viaggio e buona lettura!